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Proiezione del film CERTAIN WOMEN (Kelly Reichardt, Usa, 2016)
Mercoledì 22 luglio | ore 21.30 Polo del '900, Cortile Palazzo San Daniele | Via del Carmine 14, Torino
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Nell'ambito del progetto integrato del Polo del '900 Donne, genere, generazioni: il lavoro, i diritti e i linguaggi, coordinato da Fondazione Istituto Piemontese A. Gramsci, Fondazione Vera Nocentini e Istituto Salvemini in collaborazione con l' Unione Culturale Franco Antonicelli, inauguriamo la rassegna cinematografica Certain Women con il film che dà il titolo alla stessa.
Le vite di tre donne si intrecciano in una cittadina del Montana. Un avvocato tenta di gestire il caso di un ostaggio calmando il suo infuriato cliente che si sente intrappolato e costretto a elargire denaro ai suoi dipendenti. Una coppia sposata si trasferisce in una nuova casa, ma si mette nei guai quando il marito tenta di convincere un anziano vicino a vendere loro un cumulo di pietre. Una donna di campagna intreccia una relazione con una giovane avvocatessa che inavvertitamente si ritrova costretta a insegnare in una scuola per adulti a quattro ore da casa.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a questo link: https://polodel900.secure.force.com/eventi?IdEvt=a0C1t0000036X1w
Per agevolare i controlli e le misure di sicurezza, ti chiediamo di arrivare almeno 30 minuti prima dell’inizio. Ti ricordiamo che per accedere e assistere all’evento dovrai indossare la mascherina. All’ingresso ti sarà misurata la temperatura che dovrà essere inferiore a 37,5° per poter partecipare.
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Lo spirito continua un viaggio nella Torino underground degli anni Ottanta
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Nel 1980 tra la FIAT e i lavoratori iniziò una prova di forza che durerà 35 giorni. Un anno dopo i 61 licenziamenti degli operai sospettati di contiguità con il terrorismo e accusati “di aumentare il clima di conflittualità in fabbrica con gravi conseguenze sui livelli di produttività”, la FIAT, in crisi, propose la cassa integrazione a zero per 78.0000 operai. Nel settembre dello stesso anno, dopo mesi di difficili trattative, l'azienda annunciò 14.469 licenziamenti. Il consiglio di fabbrica proclamò lo sciopero ad oltranza, cui fece seguito il presidio dei cancelli di Mirafiori e il picchettaggio degli accessi. Il 27 settembre, a seguito della caduta del governo Cossiga e la mancanza di un interlocutore istituzionale, la FIAT sospese le procedure di licenziamento, e Agnelli decise di tramutare i licenziamenti in cassa integrazione per 24.000 lavoratori. Le proteste proseguirono incessanti, raggiungendo il culmine nella mattina del 14 ottobre, quando la direzione della FIAT decise di riorganizzarsi chiamando a sé funzionari, quadri intermedi, dirigenti e alti impiegati che convocarono una manifestazione al Teatro Nuovo contro il blocco dei cancelli. Il corteo, divenuto poi famoso come “la marcia dei 40.000 - anche se non fu mai chiarita con precisione la portata numerica della manifestazione - segnò una svolta fondamentale nella lotta degli operai, grazie al suo implicito invito al governo di porre fine ai conflitti. Tre giorni più tardi i sindacati confederati giunsero a un compromesso con il quale la FIAT ritirò i licenziamenti ma mantenne la cassa integrazione per i 23.000 operai. Dopo il tentativo di rimozione dell'esperienza operaia di lotta maturata in fabbrica nel corso di oltre un decennio voluta dalle alte sfere della FIAT, si andò a perdere il senso di appartenenza a un tessuto socio-culturale e una cultura della solidarietà. Dal 1980 al 1983 molti operai espulsi dalle fabbriche si suicidarono. La storia della controcultura inizia proprio da qui, da quella Torino cupa e livida dei primi anni Ottanta, privata della forza delle spinte utopiche che ne avevano contraddistinto il '68 studentesco e l'autunno caldo del 1969....
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Continua Voci in attesa, il podcast del progetto del Polo del '900 Donne, Genere Generazioni: il lavoro, i diritti, i linguaggi coordinato dall'Istituto Gramsci, dalla Fondazione Nocentini e dall’Istituto Salvemini.
4º Episodio: Elena Ruzza legge alcuni brani tratti da La donna contro se stessa, Ambiente e pace, una sola rivoluzione e da alcuni articoli de «Il Manifesto» di Carla Ravaioli
La selezione dei testi è a cura degli enti che coordinano il progetto.
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Giornalista, saggista, politica, ma soprattutto, come la definì Il Manifesto, con cui collaborò a lungo una “ragazza che vedeva lontano”. Ed effettivamente, leggendo ora i suoi scritti, anche i primi, degli anni 60/70, non si può non riconoscere la sua straordinaria intelligenza anticipatrice.È stata una femminista, ma a differenza delle sue “storiche” compagne di lotta, molto meno ideologica e molto più attenta a un nesso che poche come lei hanno visto e saputo individuare: quello tra diritti delle donne, ambiente e lavoro. Nei suoi scritti sono anticipati, come vedremo, temi chiave, ancora irrisolti, della contemporaneità.
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Il Polo per la scuola: ripartire dagli insegnanti
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In questi mesi abbiamo assistito a un cambio radicale delle nostre abitudini, del modo di lavorare e relazionarci. Il mondo della scuola è, forse, quello che più di ogni altro ha subito le conseguenze del lockdown: burocrazia, riprogrammazioni, distanza fisica.
In questa fase di ripartenza, il Polo del '900 vuole essere un alleato degli insegnanti, una risorsa a disposizione. Desidera fornire un supporto didattico adeguato e in grado di rispondere in modo efficace alle nuove esigenze.
Per questo abbiamo deciso di ripartire dalla voce degli insegnanti e di realizzare un sondaggio: le risposte ci aiuteranno a orientare la proposta didattica del Polo del '900 per l'anno scolastico 2020-2021. Bastano pochi minuti, ma per noi sono preziosi!
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