Gennaio 2010, Rosarno, Calabria. Le manifestazioni di rabbia degli immigrati mettono a nudo le condizioni di degrado e ingiustizia in cui vivono quotidianamente migliaia di braccianti africani, sfruttati da un'economia fortemente influenzata dal potere mafioso della 'Ndrangheta. Per un momento l'Italia si accorge di loro, ne ha paura, reagisce con violenza, e in poche ore Rosarno viene "sgomberata" e il problema "risolto". Ma i volti e le storie dei protagonisti degli scontri di Rosarno dicono che non è così. Scovarle e dare loro voce è oggi forse l'unica via per restituire al Paese la propria memoria: quella di quei di giorni di violenza e quella del proprio recente quanto rimosso passato di miseria rurale.
Il film verrà presentato in anteprima alle Giornate degi Autori - 67 Mostra del Cinema di VeneziaProiezione ufficiale: 3 settembre h.22 - Sala Volpi
Il film è prodotto da ZaLab in coproduzione con Aeternam Films con la collaborazione di RAI3 - Doc3, JoleFilm e la partecipazione di AAMOD e con il patrocinio di Amnesty International- sezione italiana
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January 2010, Rosarno, Calabria. The immigrants' manifestations of rage reveal, for a short while, the conditions of deterioration and injustice thousands of African labourers live every day. Labourers who are exploited by an economy held by the 'Ndrangheta mafia power. For a moment Italians become aware of them, they are scared of them and react with violence. In a few hours the immigrants are “evacuated” from Rosarno and the problem is “solved”. But the faces and the stories of the protagonists of Rosarno's riot say things are not like that. Finding out these stories and giving them a voice are the only way to bring back to the country its own memory: the memory of those days of violence and the memory of a recent yet forgotten past of rural poverty.