Exposition - témoignages audiovisuels - grève – " paix du travail " - travail

Exhibition, Bellinzona, Switzerland (French and Italian text)

Chères et chers collègues,

En vous sachant intéressé.e.s à l’histoire du travail, des mouvements sociaux et/ou à l’utilisation des sources audiovisuelles en histoire, je me permets de vous envoyer l’information sur une exposition (non seulement, mais surtout) audiovisuelle qui se déroulera aux Archives d’Etat du Tessin, à Bellinzone, entre le 13 avril et le 15 juin 2013 (v. invitation en pièce-jointe).

Cette exposition est un premier résultat d’un projet archivistique et de recherche qui s’est développé à partir d’une grève, celle des Usines des chemins de fer CFF de la ville de Bellinzone ; cette grève a eu lieu en mars 2008 et, fait très rare dans ces dimensions en Suisse, a vu le soutien massif de la population et des institutions de la région.

Ce projet, que j’ai eu le plaisir de coordonner, a permis de récolter en « temps réel » les matériaux produits par la grève, qui sont maintenant à disposition des chercheurs aux Archives de l’Etat (voir l’inventaire en ligne : http://www.fpct.ch/documenti/FPC61_sciopero_2008_OFFS_Bellinzona.pdf ). Quelques mois après la grève, en 2009, nous avons pu récolter 70 interviews audiovisuelles aux protagonistes, qui s’ajoutent à plus de 400 heures de tournage réalisées par un réalisateur qui a suivi la grève depuis le premier jours jusqu’aux tables rondes des mois suivants (v. http://www.artfilm.ch/giulemani.php?lang=fr et http://www.artfilm.ch/1due100officine.php ).

Ce riche matériel, nous a conduit à élaborer une exposition qui inscrit cette grève dans une réflexion sur les mutations du monde du travail au courant du XXe siècle, en partant des témoignages autobiographiques des protagonistes.

Le Tessin, je le sais, se trouve à la fin du monde, (…mais le printemps y est doux et agréable…). En tout cas, même si vous n’avez pas la possibilité de la visiter, je serais heureuse de partager avec vous ce projet et de vous en présenter le contenu, dans le but de mettre en lien des expériences et des réflexions autour de ces différents objets.

Avec mes meilleures salutations,

Nelly Valsangiacomo

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Guerra e Pace del Lavoro! L’Officina: il senso di uno sciopero

Cinque anni di raccolta ed elaborazione
Nel 2008, in pieno sciopero dell’Officina di Bellinzona, la collaborazione tra l’Archivio di Stato
del Canton Ticino e la Fondazione Pellegrini Canevascini, grazie anche al lungimirante sostegno
dell’esecutivo cantonale, permise la raccolta di buona parte dei materiali prodotti dal
movimento; ora questi materiali sono depositati nel Fondo 61 della Fondazione Pellegrini
Canevascini, accessibile al pubblico presso l’Archivio di Stato a Bellinzona (per l’inventario:
http://www.fpct.ch/documenti/FPC61_sciopero_2008_OFFS_Bellinzona.pdf ). Un anno dopo,
cominciava una nuova avventura: con il progetto “Memorie di Ferro”, la Fondazione Pellegrini
Canevascini, in collaborazione con l’Associazione Treno dei Sogni, raccolse circa 70 lunghe
interviste filmate (http://www.fpct.ch/documenti/OFFS_progetto2009.pdf ).

Cultura e lavoro: un connubio indispensabile per capire la società
La ricchezza e la varietà di questo materiale hanno stimolato l’Archivio di Stato del Canton Ticino e
la Fondazione Pellegrini Canevascini, in collaborazione con la Biblioteca Cantonale di Bellinzona e
l’Associazione Treno dei Sogni, a elaborare una prima proposta che mettesse a disposizione del
pubblico una piccola parte di questo materiale.
Sono riflessioni che ci parlano di un secolo, il Novecento, durante il quale si sono succeduti
cambiamenti forti, spesso sconvolgenti, nel mondo del lavoro. Il lavoro, al centro della nostra
società, non è però generalmente al centro degli eventi culturali. Gli organizzatori sono al
contrario convinti che la cultura, nelle sue diverse sfaccettature e declinazioni, possa apportare un
prezioso aiuto alla riflessione su questo tema forte e controverso.

Attraverso il Novecento con gli operai dell’Officina
È nato così un concetto espositivo che dà una profondità temporale allo sciopero, momento forte
inserito nel lungo periodo delle trasformazioni sociali ed economiche. Le testimonianze
audiovisive dei protagonisti dello sciopero dell’Officina accompagnano il visitatore lungo il
Novecento: quali i cambiamenti nel lavoro? Quale l’influenza della cultura sindacale e padronale?
Quale il ruolo dello Stato sul territorio? Quali i rapporti tra il centro e la periferia? E infine, quale il
senso di uno sciopero? Questi alcuni degli aspetti che l’esposizione invita a indagare.

Blu e arancio: colori complementari?
Se la storia, si dice, non è mai in bianco e nero, l’esposizione sarà in arancio e blu. Il blu, colore
utilizzato nella riorganizzazione dell’Officina; l’arancio, che pervade le tute degli operai. Arancio e
blu, punti di vista a volte complementari, a volte dissonanti, in alcuni casi sfumati, in altri distinti.
L’esposizione invita a riflettere su questi diversi approcci, nei quali anche i media hanno la loro
parte quando informano sugli accadimenti.

Un progetto, molti momenti, tante collaborazioni
A margine dell’esposizione, alcune serate di presentazione e discussione (v. invito allegato)
permetteranno di approfondire maggiormente alcuni temi, oltre a tenere informati sull’attualità
dell’Officina di Bellinzona. “Viaggio fotografico nelle Officine”, Il lavoro di Francesco Girardi,
fotografo ed ex-operaio dell’Officina, sarà aperto al pubblico al piano superiore dell’esposizione.
Infine, gli organizzatori hanno potuto appoggiarsi alle competenze degli esperti di storia del
Dipartimento DFA della SUPSI per elaborare schede didattiche per gli studenti delle scuole;
(http://www3.ti.ch/DECS/sw/temi/scuoladecs/index.php?fuseaction=informaz…
sId=80234); è anche prevista una giornata di formazione per i docenti

Grazie!
I cinque anni di progetto storico-archivistico (2008-2013) e l’esposizione hanno potuto avvalersi,
oltre che del costante sostegno del Cantone, dell’apporto fondamentale di Comuni, istituzioni
culturali e associazioni. L’importante lavoro, per buona parte gratuito, del gruppo di lavoro del
progetto è stato fondamentale. Senza l’accordo dei testimoni, inoltre, l’esposizione non avrebbe
potuto avere luogo. Infine, gli scioperanti e tutti i loro sostenitori sono stati i protagonisti di un
momento chiave nella storia del Cantone e nella storia del lavoro in Svizzera. Senza loro questa
riflessione non esisterebbe. Gli organizzatori ringraziano vivamente.